Spesso siamo portati a pensare e a suddividere le nostre emozioni come positive e negative.
Positive quelle che ci fanno stare bene e sono piacevoli, negative quelle che ci buttano giù, ci allarmano e sono poco piacevoli.
In realtà tutte le emozioni svolgono una funzione positiva. Infatti, anche emozioni come paura, frustrazione, tristezza o rabbia hanno un intento e uno scopo positivo e sono prodotte dal nostro corpo e dalla mente per spingerci ad agire in modo “utile” di fronte ad un pericolo, ad un’ingiustizia, ad una situazione dolorosa.
Le emozioni sono infatti degli impulsi ad agire
per farci rispondere alla percezione che abbiamo della realtà e dell’ambiente circostante con lo scopo di farci sopravvivere.
Che cosa sono le emozioni e a cosa servono?
Le ricerche scientifiche
ormai da tempo affermano che le emozioni sono una risposta generata dal nostro cervello sotto forma di mediatori chimici e ormoni (a volte denominati anche neurotrasmettitori, o peptidi) per spingerci ad agire in un certo modo agli stimoli interni ed eterni. Sono una delle più potenti risorse
che abbiamo a disposizione perché sono in grado di conferire alle nostre azioni caratteristiche specifiche e potenzianti per raggiungere alcuni risultati in determinati contesti.
Esistono, infatti, tanti tipi di emozioni con funzioni diverse: alcune ci aiutano a reagire immediatamente di fronte al pericolo, altre favoriscono la cooperazione e i legami tra le persone, altre ancora ispirano la creatività e così via.
È importante prenderne consapevolezza e notare quanto e come le nostre emozioni motivino le nostre scelte e condizionino le nostre azioni: ci aiutano a proteggerci, a risparmiare tempo, a stimolare l’ingegno, a motivarci, a ispirarci, a vivere e funzionare bene insieme agli altri.
Per questo le emozioni svolgono tutte una funzione positiva.
Non esistono emozioni positive o negative, ma solamente emozioni “funzionali” o “non funzionali”, utili o non utili in funzione del risultato che vogliamo ottenere in un dato momento e in un dato contesto.
La magia e la bellezza
stanno soprattutto nel saperle usare e gestire bene
per il bene nostro e degli altri.
Le nostre emozioni sono una nostra responsabilità.
Nella vita di tutti i giorni, spesso diamo impropriamente la colpa agli altri o alle situazioni che viviamo, se ci sentiamo in un certo modo e può sembrare che siano le altre persone o le circostanze ad essere responsabili delle nostre emozioni. Certo, gli eventi possono influenzare il nostro stato d'animo ma non determinarlo.
Dal momento che, come abbiamo scoperto, siamo noi a “produrre”
quella particolare chimica nel nostro corpo, allora siamo noi a “produrre” le nostre emozioni, la tristezza o la gioia, la rabbia o l'allegria, la felicità o l’infelicità.
Quindi, innanzitutto, non aspettarti che siano le altre persone - il partner, la famiglia, gli amici, i colleghi - a renderti felice.
Resteresti deluso e non è nemmeno giusto affidare loro questa responsabilità.
La parola “responsabilità” (Respons-Abilità) vuol dire capacità, abilità nel dare risposta. Significa perciò di fronte ad un evento o una situazione, non dare la colpa all’esterno o agli atri ma riprendere il controllo pieno di sè stessi e non lasciare ad altri il potere di decidere come vogliamo stare: smettere di reagire ed essere, invece, capaci di rispondere,
essere in grado in ogni istante di scegliere
come agire.
Sta a noi, quindi, esplorare il nostro mondo emotivo e la responsabilità di gestirlo e viverlo al meglio in ogni occasione. Potremmo sintetizzare dicendo che: “La tua felicità dipende da te!”. Sta a noi scoprire come e soprattutto fare qualcosa a riguardo!
Una fonte di informazioni preziosissime
Le emozioni sono anche una fonte inesauribile di informazioni preziosissime.
Il nostro cervello è in grado di processare in modo consapevole solo una minima parte
delle migliaia o dei milioni di stimoli interni ed esterni a cui veniamo sottoposti al secondo. In ogni caso, la maggior parte degli stimoli vengono o cancellati subito e non processati oppure elaborati dal nostro cervello in modo inconscio, per poi essere restituiti sotto forma, appunto, di emozioni.
Per questo non ha senso ignorare o reprimere le proprie emozioni. Quando ignoriamo, reprimiamo o neghiamo le emozioni, o quando ci lasciamo travolgere da esse, togliamo a noi stessi la possibilità di ricevere, comprendere ed elaborare delle informazioni utili per la nostra crescita, per il nostro benessere, per apprendere
ed imparare ad evolvere.
Puoi prendere tu il controllo della situazione.
Di fronte ad un evento, all’emergere di un’emozione, comincia innanzitutto col farti queste domande:
“Questa emozione cosa mi spinge a fare? Quali conseguenze porta? Mi è utile adesso?”.
Rispondere a queste domande significa identificare l’emozione, analizzare ciò che l’emozione o lo stato d’animo ti spinge a fare e valutare se il risultato dell’azione ti è utile in quel momento e in quel contesto, in funzione di ciò che vuoi ottenere! E se quel comportamento non ti è utile, cambia emozione!
Come? Ci sono
diverse tecniche per la gestione delle emozioni e degli stati d’animo
tra cui le più potenti sono l’uso della fisiologia che agisce direttamente sulla chimica del nostro cervello e il Focus dei nostri pensieri (qui c'è un esempio).
Le emozioni sono collegate ai pensieri, alle azioni e alle sensazioni fisiche
e ciascuno di questi aspetti influenza gli altri.
Ciò che pensi può influenzare il tuo comportamento e ciò che provi fisicamente, ma anche ciò che fai può influenzare come e cosa pensi e ciò che provi. Sfrutta questa cosa a tuo vantaggio
e sarai già un passo più vicino a sentirti come vorresti.
Il segreto del tuo successo è tutto qui:
saper gestire in ogni situazione i tuoi stati d’animo e saper trovare le risorse utili per essere e dare il meglio di te e raggiungere i risultati che vuoi ottenere.